Alessio e Luca Vulpiani: i fratelli del Setteville

L’emergenza sanitaria non molla la sua presa sul nostro paese e continua il periodo di quarantena in Italia. A Setteville ci sono due fratelli, figli d’arte, che stanno vivendo questa situazione uno di fianco all’altro, come avvenuto spesso anche in stagione sul rettangolo verde. Si tratta di Alessio e Luca Vulpiani, giocatori della prima categoria tiburtina.


Alessio è il più giovane dei due, difensore centrale di 26 anni, punto fermo della difesa del team del Cardinal dell’Acqua: “Stiamo vivendo una situazione terribile per quanto riguarda il nostro paese e, naturalmente, anche per lo sport. Per noi appassionati di calcio è difficile rimanere a casa senza poter giocare. Ma prima di ogni cosa c’è da risolvere la situazione legata alla salute. Da professionista sanitario capisco tutte le difficoltà e bisogna impegnarsi per superare questa fase e tornare alla nostra quotidianità”. Nonostante l’assenza del contatto fisico, però, il clima della squadra è sempre alto: “Ci scambiamo messaggi sul gruppo e scherziamo molto, magari prendendoci in giro sugli allenamenti oppure con i messaggi di routine prepartita, anche senza giocare. Poi c’è chi la domenica manda aggiornamenti finti sulla gara che avremmo disputato. Insomma il gruppo è unito e vive in maniera compatta questa situazione”.


Luca è un vero e proprio jolly, 30 anni il prossimo 14 aprile, sceso in Prima Categoria dopo una carriera passata tra Eccellenza e Promozione, per giocare assieme a suo fratello: “Ho preso questa che è una vera e propria scelta di vita per giocare assieme ad Alessio e per me rappresenta il raggiungimento massimo della mia piccola carriera. Per necessità sportiva ho giocato più volte nel ruolo di difensore centrale proprio accanto a lui ed è stata davvero una sensazione incredibile. Per condividere assieme ad un fratello un’esperienza simile è importante scindere la sfera sportiva da quella privata e noi lo stiamo facendo bene”.

Passando alla stagione Luca ammette: “A livello di squadra penso che siamo la più forte del girone, però per vincere c’è bisogno di fare un ulteriore passo a livello mentale che speravamo di fare nel girone di ritorno. A livello personale, invece, non ho giocato quanto avrei sperato, perché durante la preparazione ho avuto un problema muscolare serio che mi ha condizionato”. Una scelta importante quella di scendere di categoria: “Il calcio è cambiato molto rispetto a quando ho iniziato e mi sono in parte disamorato di questo sport. Quella attuale doveva essere la mia ultima stagione e per questo ho deciso di venire in una società come il Setteville che ha riacceso la mia passione. Il futuro? Mi piacerebbe fare altro nel mondo del calcio, magari ricoprire un ruolo dirigenziale”.

Ufficio Stampa
Asd Setteville Case Rosse