De Vincenzi: “Prima la salute, poi ci sarà il tempo per recuperare”

Il decreto ministeriale ha imposto a tutti i cittadini di rimanere chiusi in casa per limitare il pericolo di diffusione del Covid-19. Un blocco che non coinvolge tutti i lavoratori, con diverse categorie che devono continuare a portare avanti la propria professione, anche in uno dei momenti più difficili della nostra storia. Tra questi c’è anche Christian De Vincenzi, tecnico dell’Under 17 del Setteville, ma anche terapista presso una Resindenza Sanitaria Assistenziale di Guidonia, dove si occupa di persone anziane con disabilità.

Mister De Vincenzi non nasconde la difficoltà del momento: “Viviamo con uno stato d’ansia continuo. Mentre tutti gli altri devono rimanere chiusi in casa, noi dobbiamo uscire per andare al lavoro e ci sentiamo addosso una grande responsabilità. I nostri pazienti sono residenziali, quindi l’unico contatto con l’esterno è con noi i terapisti. Per questo le 10 regole che il ministero ha divulgato in queste settimane, per noi sono un vero e proprio mantra. Usciamo solo ed esclusivamente per fare il tragitto casa-lavoro e ritorno, ed anche la spesa la facciamo una volta ogni due settimane. Cerchiamo di muoverci il meno possibile proprio perché vogliamo tutelare tutti i nostri pazienti”.

All’interno della residenza, mister De Vincenzi può vivere in prima persona l’ansia ed il timore delle persone anziane, che sono anche quelle più a rischio: “Per loro è molto difficile. Sono abituati ad avere intorno molte persone tra familiari e operatori, ora non è più così ed anche i baci e gli abbracci che riservavamo loro li abbiamo dovuti abbandonare. Siamo passati ad indossare guanti e mascherine e loro soffrono questa distanza. Ci troviamo a lavorare con molte persone ultranovantenni e quindi dobbiamo fare grande attenzione. Fortunatamente, ancor prima dei decreti ministeriali, abbiamo blindato la residenza, bloccando le visite esterne. Il nostro pensiero primario è per la salute di tutti e quindi abbiamo preso tutte le accortezze necessarie. Siamo però riusciti ad avere alcuni tablet con i quali fare delle videochiamate con i parenti e, allo stesso tempo, abbiamo messo in pratica tutte le strategie possibili per alleggerire queste settimane”.

Passando alla sua squadra, Christian De Vincenzi resta sulla stessa linea di pensiero: “Grazie alla tecnologia abbiamo la possibilità di sentirci quotidianamente. Fino a quando era possibile uscire nei parchi, i ragazzi si sono allenati, poi la situazione è andata peggiorando ed anche loro hanno rallentato. Sinceramente mi interessa poco. In primis conta la salute, il resto verrà dopo, in fondo il calcio per loro è solo un divertimento. Rimangono a casa e rispettano le regole, questo è l’importante. Chiaramente soffrono l’assenza degli amici, delle uscite, delle partite, la loro è un’età particolare da questo punto di vista, ma dopo che ci saremo messi tutto alle spalle, avremo il tempo necessario per fare tutto”. Guardando al futuro, il tecnico aggiunge: “Non so cosa succederà. La speranza è che tutto finisca presto, ma tornare in campo mettendo a rischio la salute dei giovani è impensabile. Questa epidemia è più grave di quanto si potesse immaginare e coinvolge anche i più giovani. Il campo manca a tutti, anche a me, ma avremo il tempo per recuperare tutto”.

Ufficio Stampa Asd Setteville Case Rosse